Gli aspetti che riguardano i pagamenti di bollette in sospeso riguardano sia le aziende che forniscono luce e gas sia gli utenti che usufruiscono dei loro servizi. I motivi per cui un utente viene classificato come cliente “moroso” sono molteplici. Pagamento non effettuato, ritardi nella ricezione della bolletta e mancata comunicazione dell’intenzione di recesso dal contratto, sono solo alcune delle ragioni per cui un utente può trovarsi a dover fronteggiare uno stato di morosità. Infatti, sono le stesse aziende che forniscono luce e gas a dover adottare delle misure di sicurezza per tutelarsi da quel fenomeno che viene definito turismo energetico e classificare gli utenti come “debitori”. La migrazione da un fornitore all’altro può essere strategica e non frutto di un disservizio, infatti, potrebbe capitare che il cliente sia intenzionato a sottoscrivere un nuovo contratto proprio perché conosce esattamente i risvolti della sua situazione di morosità con il vecchio fornitore e decide di cambiare società per evitare di pagare. Molto spesso, i danni di questi comportamenti poco corretti non ricadono solo sulle multi-utility dell’energia, ma anche sugli altri utenti. Nello specifico, in caso di di subentro o di voltura, situazioni in cui bisogna diventare intestatari di contatore e/o contratto, potrebbero esserci spiacevoli sorprese se l’ex titolare era un moroso.
Se stai per cambiare casa o residenza, probabilmente nella nuova abitazione sarà già attivo un contratto di fornitura o sarà presente un contatore, quindi, un ex utente avrà usufruito di luce e gas per quel locale e tu dovrai solo effettuare un cambio di intestatario. Qualora l’ex titolare non avesse pagato i servizi e l’energia di cui ha usufruito la cosa potrebbe complicarsi. Se di natura sospetta, le società che forniscono luce e gas potrebbero rifiutare la riattivazione della fornitura o il passaggio di intestazione. Il rifiuto serve per scoraggiare e prevenire tentativi di raggiro, i fornitori dovrebbero accertarsi che non ci sia parentela o accordo tra conviventi nella richiesta di voltura, ma questa è di fatto una verifica complessa da fare. Per questo motivo è il fornitore a decidere liberamente se accettare o meno la richiesta.
Dal 2010, però, è stato creato un database su cui sono registrati i contatori presenti sul territorio italiano a prescindere dalla società che eroga il servizio di fornitura di luce o gas e grazie al CMOR il vecchio fornitore può oggi rivalersi sul moroso anche una volta che ha stipulato un nuovo contratto di fornitura con una nuova società. Sarà sufficiente contattare il nuovo fornitore e richiedere l’addebito diretto sulle bollette dell’importo insoluto.